Storia di Sanela

Era il 2003. La guerra in Bosnia era finita da 8 anni ma ovunque restavano i segni devastanti di quanto era accaduto.

Una delegazione di commercianti faentini si reca a Tuzla per avviare un’attività di import-export in quella città della Bosnia.

Tra questi c’è Domenico Merendi. Accompagnati da una volontaria italiana di una ONG possono vedere e toccare con mano la realtà di quel Paese: visitano i campi profughi dove ancora vivono molti bosniaci… e l’orfanotrofio della città dove la tristezza e la solitudine dei bambini stringe il cuore. Tutto il Paese è ancora profondamente segnato dalla guerra.

Mentre sono in visita ad una associazione, Tuzlanska Amica, che aiuta le donne e i bambini a superare i traumi lasciati da una guerra tremenda, una giovane donna prende per un braccio Domenico “Aiuta la mia bambina”, lo supplica “devi portarla in Italia e farla curare, altrimenti qui morirà come sua sorella, che aveva la stessa malattia”.

La disperazione e il dolore stampati su quel viso di madre lo colpiscono profondamente. Niente sarà più come prima…

La delegazione ritorna in Italia: Domenico non dimentica la supplica di quella mamma.

Inizia così una serrata ricerca per capire come fare per poter aiutare quella bambina. Scopre che ci sono dei programmi regionali per l’assistenza sanitaria di minori extracomunitari gravemente ammalati, provenienti da Paesi poveri, privi di strutture adeguate e medici preparati per affrontare certe patologie gravi.

Dopo poco tempo Sanela arriva in Italia accompagnata dalla madre, tramite un volo militare dell’Italfor-Bosnia (i militari italiani di stanza a Sarajevo come forza di pace).

Inizia le cure presso il Policlinico S. Orsola di Bologna. La diagnosi è acrodermatite enteropatica, una malattia che colpisce prima le mani poi pian piano si estende e, se non curata adeguatamente, porta alla morte del paziente.

Viene seguita dall’equipe del Prof. Cicognani per diversi anni: viene individuata una terapia per la sua patologia che dovrà fare a vita. E’ rientrata una volta all’anno in Italia per i controlli.

Adesso Sanela è  una ragazza adulta e continua ad essere seguita a distanza da Cosmohelp, che le fornisce periodicamente i medicinali di cui ha bisogno.